All’origine di tutto vi fu l’intuizione di Gino Girolomoni che, divenuto sindaco di Isola del Piano, decise nel 1971 di recuperare non solo le rovine del monastero di Montebello, luogo altrimenti destinato all’abbandono, ma anche quei presupposti sociali e culturali della civiltà contadina che tutti stavano abbandonando per scappare verso la città e le fabbriche. Prese così vita, 6 anni più tardi, quella Cooperativa che tutti noi conosciamo per la pasta a marchio Girolomoni che tra le colline marchigiane ha la sua culla.
Tra gli obiettivi che la Cooperativa da sempre persegue vi è la riscoperta di antiche varietà di grano, per salvaguardare la straordinaria biodiversità del nostro territorio. Tra queste, il grano duro Cappelli, la prima varietà selezionata da Nazareno Strampelli, “il mago del grano”, che deve il suo nome al Senatore abruzzese Raffaele Cappelli che, ai primi del Novecento, era stato il promotore di una riforma agraria.
Questa varietà merita certamente un posto di privilegio fra le varietà di frumento duro di vecchia costituzione e viene considerata una varietà “eletta” sia per le sue eccezionali caratteristiche proteiche e organolettiche, che in quanto progenitrice di moltissime varietà coltivate ancora oggi. La sua “statura”, però, che può raggiungere anche i 180 cm, contribuisce a rendere questa varietà difficile da coltivare, a causa del continuo allettamento delle sue spighe, dovuto principalmente al vento e alle piogge. Questa caratteristica, unita alla sua resa modesta, ha fatto sì che nel tempo la sua coltivazione sia stata progressivamente dismessa. La Cooperativa Gino Girolomoni è stata tra le prime realtà in Italia ad aver rimesso in coltivazione il grano duro Cappelli, per il suo alto valore nutrizionale ma anche per il suo “ruolo” di grano antico, che salvaguarda la biodiversità del territorio, coltivandolo con il metodo biologico, sulle colline marchigiane, esclusivamente da seme in purezza.
Girolomoni garantisce per la sua pasta una filiera completa che dalla coltivazione arriva fino alla molitura del grano e alla trasformazione, il tutto restando all’interno della Cooperativa: la coltivazione e la trasformazione del grano avvengono infatti nel raggio di pochi chilometri. Coltivato dagli agricoltori soci della Cooperativa, il grano duro Cappelli, 100% italiano, viene trasformato in semola all’interno del mulino aziendale, un edificio di recente costruzione, dotato di una tecnologia all’avanguardia per salvaguardare le caratteristiche del seme. A pochi passi dal mulino, si trova il pastificio dove avviene la trasformazione della semola in pasta, trafilata al bronzo e sottoposta a una lenta essicazione.
È attraverso le nostre piccole scelte di ogni giorno che ciascuno di noi può cambiare il mondo. Scegliere la pasta di grano duro Cappelli a marchio Girolomoni significa sostenere l’ambiente e l’agricoltura, prendendo parte a una nuova forma di economia fondata su un circuito virtuoso che prevede il riconoscimento del giusto prezzo all’agricoltore, contribuendo così a garantire la purezza del seme.