Appartenente alla famiglia delle Brassicaceae o Cruciferae, il Raphanus Sativus è una pianta erbacea annuale che ci regala radici edibili dalle note piccanti. La sua coltivazione in Italia è molto diffusa, anche negli orti domestici. Non ama la luce diretta, ma nemmeno nelle zone d’ombra: l’ideale è che cresca in un clima temperato, con una buona esposizione al sole, ma nello stesso tempo al riparo dal troppo caldo che, così come la troppa acqua, rischia di danneggiare la pianta. I ravanelli bio che trovi in assortimento nel nostro reparto ortofrutta provengono dal nostro ecosistema agricolo.
Il ravanello può vantare una storia antica. Sembra, infatti, fosse noto in Oriente, dal Giappone fino alla Cina e all’Asia centrale, ben 3.000 anni fa: non a caso, in quella parte del mondo sopravvive ancora oggi è l'usanza di ricavare dai suoi semi un olio che ne conserva il gusto piccante. Conoscevano però questa radice anche gli Egizi, che lo consumavano insieme a spicchi d'aglio, nonché i Greci e i Romani - come testimonia Plinio Il Vecchio - che ne apprezzavano le qualità organolettiche ma anche le proprietà che le venivano attribuite della medicina del tempo.
Oggi i ravanelli sono disponibili tutto l’anno e il segreto per scegliere i più freschi è da ricercare nella colorazione delle foglie. Per individuare il momento della raccolta, che deve essere effettuata estirpando completamente la pianta, sin dalle radici, bisogna badare a quanto il ravanello fuoriesce dal suolo: infatti, se lo si fa crescere troppo, la polpa acquisterà una consistenza più dura e meno gradevole. Predilige un clima temperato, protetto dal caldo eccessivo, e richiede un terreno fertile e ricco di sostanze nutritive, ben areato e ben drenato, che garantisca un costante apporto d’acqua.
Parlando di ravanelli, possiamo distinguere tra varietà precoci a crescita rapida, attorno ai 20-30 giorni, e varietà tardive che invece superano i 50 giorni; esistono anche varietà stagionali, come il gigante siculo, ravanello estivo di grandi dimensioni. A variare può essere anche la forma della radice, passando dalla classica tonda a una più allungata, a punta o con punta tonda, a colore pieno, ma anche rossa con punta bianca o interamente bianca. Addirittura esiste, seppur poco diffuso da noi, un ravanello watermelon, con buccia bianca rosata e polpa del colore di un'anguria ben matura.
Le foglie del ravanello devono apparire fresche e di un colore verde brillante; una volta acquistato si conserva in frigorifero, meglio se in un sacchetto di carta come quello del pane. A crudo esprime al meglio il suo sapore, nell’insalata, tagliato a fettine sottili, oppure in pinzimonio, con olio e succo di limone. Pochi sanno però che può essere anche cotto: saltato in padella, come contorno, oppure aggiunto a zuppe, minestroni e frittate. Inoltre, se ne possono consumare anche le foglie, crude in insalata oppure cucinate con le stesse modalità degli spinaci e di altre verdure a foglie verdi.