Botanicamente noto come Pisum Sativum, il pisello appartiene alla famiglia delle leguminose, la stessa di fagioli e lenticchie. È il frutto di una pianta dal fusto gracile, che tende a sdraiarsi soprattutto sotto il peso dei suoi frutti; ramificata e talvolta rampicante, si manifesta in tutta la sua bellezza attraverso delicati fiori bianchi (ma anche rossi e violetti in alcune varietà), che precedono la crescita di baccelli contenenti dai 4 ai 10 semi ciascuno. I piselli bio che trovi in assortimento nel nostro reparto ortofrutta provengono dal nostro ecosistema agricolo Le Terre di Ecor.
Il pisello è tra le più antiche piante coltivate dall'uomo sin dal Neolitico, nell'area conosciuta come Mezzaluna Fertile, il nostro attuale Medio Oriente. Da lì si è in seguito diffusa in Europa e quindi in India. Già noti a Greci e Romani, i piselli - soprattutto secchi - sono stati per lungo tempo un ingrediente fondamentale nell'alimentazione dell'uomo del passato. Si dovrà attendere invece il Cinquecento per avere quei morbidi pisellini novelli tanto buoni freschi, appena sgranati. Nel corso del Novecento, questo legume è diventato infine molto popolare poiché si conserva bene, anche surgelato.
La primavera è la stagione d’elezione per questo legume. Si tratta di una coltivazione rustica, indicata anche negli orti domestici, ma per garantire la sua qualità organolettica è importante prestare attenzione al momento della semina, in base alle differenti varietà, precoci o tardive. La raccolta deve essere effettuata quando i piselli appaiono morbidi, dolci e di colore verde brillante. Il rischio, infatti, spostando troppo avanti la raccolta, quando ormai è subentrata l'estate, è quello di avere frutti più duri e dunque meno gradevoli, sia per il consumo fresco che per la conservazione.
Oltre che per il periodo di raccolta, le varietà di piselli si distinguono anche per le loro caratteristiche. Le piante possono essere rampicanti, semirampicanti (mezzarama) oppure nane. Inoltre, possiamo distinguere tra piselli mangiatutto, come le taccole, nei quali si mangia sia il baccello che i semi contenuti al suo interno, e piselli da sgranare, dei quali si consuma solo il seme che potrà avere una buccia liscia oppure rugosa. A differenza di quello che potrebbe lasciare intendere, questa ruvidezza superficiale indica in realtà una varietà meno rustica e dunque più delicata da coltivare.
Assai versatili, i piselli si prestano a molti utilizzi. Sono ottimi come contorno, passati in padella con un soffritto a base di aglio o cipolla. Ma si possono mangiare anche crudi, in insalata oppure frullati come un pesto con cui condire pasta, riso, farro oppure orzo: l’abbinamento con i cereali è infatti ottimo dal punto di vista nutrizionale. Freschi sono ideali da aggiungere a frittate, sformati e torte salate, cui conferiscono un brillante tocco primaverile; secchi e spezzati sono perfetti per zuppe e vellutate per le quali, macinati in farina, sono indicati anche come addensante.