Il Kiwi (Actinidia) è originario della nuova Zelanda ed è stato introdotto in Italia negli anni 80 assieme alla Soia ed al Babaco. La soia oggi la conosciamo tutti, il Babaco quasi nessuno, il kiwi è uno dei prodotti di eccellenza italiana e siamo il secondo produttore al mondo. Perché il Babaco non si è diffuso così tanto come il kiwi? Perché il Babaco è un frutto gustoso ma è grosso, quindi poco gradito al consumatore odierno, e poco durevole nella conservazione, quindi poco gradito a chi lo commercia. Il kiwi invece ha una pezzatura a portata di tutti e può essere conservato per mesi e queste sue caratteristiche lo hanno fatto diventare una coltivazione molto apprezzata da tutti.
Il kiwi è veramente una pianta speciale. Poter scegliere la giusta varietà a livello amatoriale è importante e se ne possono trovare di interessanti e gustose. Ne esistono circa una sessantina di specie. Il kiwi verde Hayward è la più nota varietà medio-tardiva di kiwi: con buccia marrone e pelosa, la polpa verde e tenera con il sapore inconfondibile, dato dal contrasto dolce-aspro, sono le caratteristiche fondamentali di questo frutto nutriente e gustoso dalla forma ovoidale. Questa varietà e la più conosciuta e si raccoglie dal 15 al 30 di ottobre circa. Il kiwi è veramente una pianta speciale. Poter scegliere la giusta varietà a livello amatoriale è importante e se ne possono trovare di interessanti e gustose. Ne esistono circa una sessantina di specie.
Ci sono anche varietà a polpa gialla come l’Actinidia Chinensis, con il nome commerciale Jintao.
Oppure abbiamo l’Actinidia Arguta, frutto piccolo, buccia verde e liscia, polpa verde e aromatica con raccolta precoce dal 1 al 15 settembre. Questa pianta, originaria dell’Est asiatico, ha un comportamento vegetativo simile a Hayward ma di minore vigoria e maggiore adattabilità al clima e al terreno. Molto resistente al freddo rigido invernale. Anticipa di un mese la raccolta e si conserva molto meno. Nutrizionalmente valido, contiene maggiore vitamina C e antiossidanti rispetto ad Hayward (piante reperibili certificate biologiche presso il vivaio Omezzolli di Riva del Garda).
Quello che dobbiamo sapere del kiwi al momento dell’acquisto è che è una pianta dioica, ovvero vi sono piante con fiori maschili (impollinatori) e piante con fiori femminili (portatrici di frutto). Pertanto al momento della programmazione e dell’acquisto è necessario mettere a dimora 1 pianta maschile per ogni 5-6 piante femminili. Questo è fondamentale perché se non vi fossero le piante maschili impollinatrici non vi sarebbero frutti!
Il kiwi tollera poco il freddo, già a -5c° presenta delle spaccature sul tronco e a -10C° è compromesso, inoltre i giovani germogli sono soggetti alle gelate primaverili. Esige un terreno profondo, ben drenato, ricco di sostanza organica e con ph da 6 a 7, ma l’esigenza principale è che necessita di irrigazioni, di continue irrigazioni nella primavera/estate senza le quali le produzioni sono assai difficili. L’acqua per l’irrigazione deve essere esente da cloro quindi è meglio non usare l’acqua del rubinetto.
La messa a dimora del kiwi è preferibile farla verso la fine dell’inverno con piante di età di 1 o massimo 2 anni, in vaso o in fitocella. Il periodo migliore è marzo. La buca deve essere di almeno 50 cm di profondità e 50 cm di larghezza. La concimazione deve essere di 2 kg di letame biodinamico compostato (reperibile presso lombricoltura Terraviva 347 9731064). Per favorire l’attecchimento è necessario immergere la zolla di terra dentro una soluzione di acqua e di preparato biodinamico Fladen colloidale (reperibile presso Az. Agr. Biodinamica Ca’ dell’Olmo biodinamicasi@gmail.com).
Il kiwi non esige cure particolari a livello amatoriale, l’irrorazione dei microrganismi effettivi distribuiti ogni 15 giorni da aprile a settembre è solitamente sufficiente per avere piante sane (i microrganismi effettivi sono reperibili al numero 333 1680989). Le concimazioni annuali sono mediamente di 2-3 kg di letame biodinamico compostato per pianta che va leggermente interrato nell’autunno. Le potature sono indispensabili a fine inverno per selezionare i rami produttivi da quelli non produttivi. Inoltre la pianta esige dei tutori di sostegno per favorire la sua crescita ottimale.
Al momento della raccolta i frutti sono molto duri, pressoché immangiabili. Il kiwi si conserva in normali cassette al buio in cantina o comunque in un ambiente fresco. All’occorrenza i frutti che vorremmo consumare devono essere posti in un sacchetto con una mela ogni 5 kiwi. La presenza della mela favorisce la loro maturazione e morbidezza. Potersi coltivare i propri kiwi biodinamici a casa sarà un’esperienza utile e piacevole.